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Il nostro impatto sulla Terra è un girone dantesco

Campione di vendite in Francia, “Il mondo senza fine”, di Christophe Blain e Jean-Marc Jancovici, è un libro fondamentale per comprendere l’emergenza del climate change e scuotere le convinzioni più consolidate: sebbene si concentri sulle questioni energetiche e sui cambiamenti climatici, non ne ignora le implicazioni sociali, ecologiche ed economiche

Riuscire a spiegare tematiche complesse con un linguaggio semplice (ma senza essere superficiali) è ciò a cui ambisce ogni divulgatore scientifico. Riuscirci non è scontato. Ma è ciò che è accaduto con Il mondo senza fine, saggio realizzato dai francesi Jean-Marc Jancovici e Christophe Blain. Un libro che approfondisce nei dettagli i profondi cambiamenti che sta subendo il nostro pianeta, la nostra dipendenza dai combustibili fossili e dalle altre fonti di energia non rinnovabili, e soprattutto le conseguenze di queste scelte, già evidenti per la vita dell’uomo sul pianeta. La fama del libro, pubblicato in Italia da Oblomov Edizioni (editore che fa parte de La Nave di Teseo) nella traduzione di Stefano Sacchitella, è stata amplificata dall’enorme successo ottenuto in Francia, dove il volume è risultato il più venduto nel paese nel 2022, arrivando a quota 800mila copie.

Calcolare la trasformazione del mondo

L’opera trae gran parte della sua forza dal linguaggio scelto per raccontare questi temi: il fumetto. Non solo per la possibilità di fornire un’immediata rappresentazione visiva di ciò di cui si parla, ma anche e soprattutto per la capacità di calibrare ogni spiegazione mescolando linguaggio alto e linguaggio basso attraverso una costruzione narrativa in cui il personaggio Christophe Blain, nei panni dell’uomo della strada, viene guidato dal Virgilio Jancovici all’interno del mondo dantesco che regola le nostre dinamiche di consumo e i nostri stili di vita. Veniamo così accompagnati attraverso le molteplici interconnessioni che costruiscono il mondo in cui siamo immersi quotidianamente, mostrandoci cosa si nasconde dietro tutto ciò a cui non prestiamo più attenzione, a partire dal ruolo pervasivo dell’energia nella nostra vita quotidiana.
“Calcolare l’energia è calcolare la trasformazione del mondo”, fa notare Jancovici, “perché in questo secolo di progressi tecnici e di diffusione abbondante di energia ci siamo abituati a controllare tutto, a superare i limiti”. In questo contesto le macchine, convertitori di energia, hanno un ruolo capillare nelle nostre vite di cui non abbiamo consapevolezza. “Stamattina – dice l’esperto al suo interlocutore – quando ti sei vestito hai usato una quantità di macchine impressionante: una mietitrebbia per il cotone, camion che hanno trasportato il cotone in un cotonificio, industrie chimiche che hanno prodotto le tinture. I tuoi calzini contengono materiale sintetico proveniente da un derivato del petrolio. Quindi hai utilizzato una piattaforma petrolifera, una raffineria, uno steamcracker…”.


 

Un compromesso tra gli inconvenienti

Jancovici non offre risposte scontate. L’energia, per dire, non è sporca o pulita in assoluto. “Nel momento in cui utilizzi massicciamente un’energia, comunque tu la estragga dall’ambiente, ci saranno inconvenienti. Scegliere un’energia significa cercare un compromesso tra gli inconvenienti che sei disposto ad accettare e quelli che invece vuoi evitare”. E siccome ciò che si paga “non è tanto l’energia ma il lavoro necessario per estrarla, il suo prezzo non è determinato dall’abbondanza con cui si trova in natura. Un’energia abbondante non è detto che sia facile da utilizzare”. Ed è questo ciò che frenerebbe l’espansione su larga scala del solare e dell’eolico. Il libro in Francia ha suscitato accesi dibattiti anche per il fatto che tra le soluzioni energetiche considerate più efficaci e con impatto nullo in termini di CO2 c’è il nucleare: parola che pronunciata alle nostre latitudini suona ancora come una bestemmia, ma che, secondo Jancovici, è tra le tecnologie che fanno meno vittime. “Le autorità pubbliche fanno leva sulla paura grandissima del nucleare sulla base di un malinteso. Scelgono la demagogia anziché la pedagogia”.
Gli autori spingono a riflettere sul dogma della crescita come unica forma per regolare il nostro sviluppo. Con un impatto sempre più evidente sul clima. “Un riscaldamento di cinque gradi in 10mila anni, cioè 0,005 gradi al secolo, ha determinato uno sconvolgimento notevole. Ed è un riscaldamento 100 volte più lento di quello verso cui stiamo procedendo”, afferma Jancovici. “Questo può far esplodere le democrazie, la pace, la possibilità per ognuno di nutrirsi in abbondanza e vivere”.
Che fare allora? Gli autori non offrono risposte preconfezionate. In un’intervista, Jancovici ha affermato che “per compiere azioni bisogna aver compreso bene la situazione, altrimenti si rischia di agire senza risultati o di peggiorare il problema”.



GLI AUTORI

Christophe Blain, disegnatore e sceneggiatore pluripremiato, è uno degli autori più acclamati del nuovo fumetto francese. Tra i suoi lavori pubblicati in Italia, i due volumi de I segreti del Quai d’Orsay (Coconino Press, 2011 e 2012) e Isaac il pirata (Oblomov Edizioni, 2021).
Jean-Marc Jancovici è considerato uno dei più importanti esperti nel campo dei cambiamenti climatici; insegnante presso Mines Paris Tech, e membro dell’Alto Consiglio per il clima, è co-fondatore di Carbone 4, società di consulenza e dati specializzata in questioni legate ai cambiamenti climatici, e presidente di The Shift Project.