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Covid-19, l'incertezza spinge fondi e polizze

Cresce la voglia di protezione: secondo una recente ricerca di Nomisma e Crif, il 5% degli italiani dichiara di voler incrementare il ricorso a strumenti finanziari come coperture assicurative

La pandemia genera incertezza. E aumenta la voglia di protezione. Secondo i risultati dell'osservatorio The world after lockdown, curato da Nomisma e Crif, uno degli effetti collaterali dell'emergenza coronavirus sarà proprio la ricerca di strumenti finanziari in grado di tutelare la salute e il benessere delle persone. Il rapporto, a tal proposito, evidenzia che il 5% degli italiani si dichiara intenzionato a incrementare il ricorso a strumenti finanziari come polizze assicurative. Il 14% della popolazione, più nello specifico, si propone di aumentare la spesa per investimenti in fondi pensione, il 17% quella per polizze sanitarie integrative.
Il 2020 non è stato un anno facile. Il 43% delle famiglie italiane non è riuscita a risparmiare nulla negli ultimi sei mesi dell'anno, trovandosi di fronte a una situazione del tutto nuova per il 24% dei nuclei familiari intervistati. Chi è riuscito a risparmiare (57%) lo ha fatto comunque a fronte di diverse difficoltà: pesano soprattutto utenze (25%), rate di mutui o finanziamenti (17%) e canoni di affitto (16%). Il tasso di default del credito alle famiglie è rimasto comunque contenuto, al di sotto della soglia del 2%.
Il 2021 sembra invece partito con prospettive migliori: la maggioranza delle famiglie (64%) è convinta di poter risparmiare nel corso dell'anno, anche se buona parte di queste (58%) non intende ancora effettuare alcun tipo di investimento. Restano tuttavia le preoccupazioni, legate anche in questo caso soprattutto a canoni di affitto (27%) e utenze (38%). Ecco allora che si punta soprattutto al risparmio preventivo, attraverso la riduzione di consumi fuori casa (36%), trasporti pubblici (36%), viaggi e vacanze (35%). In controtendenza, come visto, la spesa per strumenti finanziari volti a garantire una maggiore protezione, così come ambiti relativi educazione dei figli e spesa alimentare. Maggiormente sacrificati saranno invece le occasioni di svago e relax, come lo shopping per abbigliamento e scarpe (29%), estetista e parrucchiere (23%) e servizi di baby-sitting (5%).