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Energia, 35 miliardi di euro in fonti rinnovabili entro il 2030

Il governo approva la nuova strategia energetica nazionale con 175 miliardi di euro di investimenti. L’Italia non produrrà più energia dal carbone entro il 2025 e punta a raggiungere il 28% di rinnovabili sui consumi complessivi

Una inversione di tendenza rispetto al calo degli investimenti nelle fonti rinnovabili. Il governo ha approvato la strategia energetica nazionale che dovrebbe impattare positivamente sulle emissioni di gas serra. Secondo quanto emerge dalla terza relazione sullo stato della Green Economy presentata nella giornata inaugurale degli Stati generali a Rimini, nel 2017 si prevede un nuovo aumento delle emissioni di gas serra in Italia, dopo il calo del 2016, dovuto in particolare proprio al settore elettrico, un fattore che continua a pesare sui ghiacciai alpini che hanno già perso quasi la metà dei propri volumi. 

La nuova strategia energetica nazionale prevede un investimento totale di 175 miliardi di euro entro il 2030, divisi in 30 miliardi di euro per reti e infrastrutture gas e elettrico, 110 miliardi per l’efficienza energetica e 35 miliardi per fonti rinnovabili. Quest’ultimo dato segna una positiva inversione di tendenza rispetto al forte calo degli investimenti nelle rinnovabili, che sono passati dai 3,6 miliardi del 2013 a soli 1,7 nel 2016. La quota di investimento annuo resterà comunque inferiore al valore del 2013, visto che la media di investimento in 13 anni si attesta su un valore medio di circa 2 miliardi di euro. Tuttavia nel 2015 l’Italia ha superato il suo obiettivo di quota di rinnovabili sul consumo interno lordo con il 17,5%, a fronte di una media europea del 16,7%: è stato quindi superato il target per il 2020 fissato al 17%. Impatti positivi potranno derivare dagli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico in energia pulita: dai 222 milioni nel 2013 si passerà a 444 milioni nel 2021. Questo dovrebbe portare l’Italia a raggiungere il 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015; in termini settoriali, l’obiettivo si articola in una quota di rinnovabili sul consumo elettrico del 55% al 2030 rispetto al 33,5% del 2015; in una quota di rinnovabili sugli usi termici del 30% al 2030 rispetto al 19,2% del 2015; in una quota di rinnovabili nei trasporti del 21% al 2030 rispetto al 6,4% del 2015. 

Con le fonti rinnovabili e l’aumento dell’efficienza energetica l’Italia punta a ridurre la dipendenza dall’estero, dal 76% del 2015 al 64% del 2030. Impatto positivo sull’ambiente verrà sia dall’accelerazione della chiusura della produzione elettrica degli impianti termoelettrici a carbone al 2025, che dalla razionalizzazione del downstream petrolifero, con una evoluzione verso le bioraffinerie e un uso crescente di biocarburanti sostenibili e di gas naturale liquefatto nei trasporti pesanti e marittimi al posto dei derivati dal petrolio. Nel complesso, la nuova strategia energetica nazionale consentirà di ridurre il gap di prezzo e di costo dell’energia rispetto all’Europa, in un contesto internazionale di prezzi crescenti.