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Per le imprese italiane l’Industry 4.0 è realtà

In un anno sono cresciuti del 25% nel nostro Paese gli investimenti in tecnologie e processi di Industry 4.0, segno che le aziende italiane sono consapevoli che il loro successo dipenderà sempre più dalla capacità di stare al passo con l’innovazione

Soltanto nel 2015, 38 imprese italiane su cento non sapevano nemmeno definire l’espressione “Industry 4.0”. Nel corso dell’anno successivo, gli investimenti nei progetti di digitalizzazione e automazione dei processi industriali hanno raggiunto 1,7 miliardi di euro. Un vero e proprio boom, rilevato dall’Osservatorio Industry 4.0 del Politecnico di Milano, che ha coinvolto 241 imprese del settore manifatturiero attive sul territorio nazionale. Le aspettative per il prossimo futuro sono ancora maggiori: nel primo trimestre di quest’anno si è registrata una crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2016, e se questo trend sarà confermato nell’arco di due anni l’Italia avrà raddoppiato gli investimenti. 


La spinta del Piano Nazionale Industria 4.0

La prima sfida che sembra essere stata vinta è quella sul piano culturale. Oggi soltanto l’8% delle imprese dichiara di non conoscere il tema, mentre la maggioranza ha letto articoli online o partecipato a eventi sull’argomento e sta valutando iniziative ad hoc, e il 28% ha già avviato l’adozione di soluzioni innovative. Risulta buona anche la conoscenza del Piano Nazionale Industria 4.0, introdotto dal governo Renzi nel settembre 2016, formato da una serie di provvedimenti tesi a incentivare lo sviluppo delle imprese italiane tramite agevolazioni e sgravi fiscali di varia natura. Il piano, di cui l’84% delle aziende è a conoscenza, sembra aver messo in moto un meccanismo virtuoso di investimenti privati e crescita dei consumi. Un quarto delle imprese sta infatti approfittando delle agevolazioni previste: più della metà ha deciso di usufruire del superammortamento al 140%, il 36% dell’iperammortamento al 250%, mentre il 29% utilizzerà il credito di imposta per ricerca e sviluppo e il 7% compirà investimenti in startup. Nel complesso, le imprese investiranno soprattutto in beni strumentali, dispositivi di Advanced HMI o soluzioni di ergonomia-sicurezza, oltre che in sistemi per l’assicurazione di qualità-sostenibilità, investendo in media un milione di euro. 


Le startup motore dell’innovazione

Protagoniste di un ambito così innovativo non potevano che essere le startup. Allargando lo sguardo sul panorama internazionale, tra il 2011 e il 2015 ne sono state finanziate, per un totale di oltre 2 miliardi di dollari, 245 attive nell’ambito dell’Industria 4.0. Uno sviluppo continuo, che ha registrato nei primi mesi del 2017 un ulteriore incremento del 15% rispetto allo scorso anno. L’incubatrice più prolifica è il Nord America: qui nasce il 55% delle nuove imprese e viene destinata la maggior parte (71%) degli investimenti totali, per una cifra all’incirca tripla di quella che ricevono le corrispondenti europee. L’Italia ospita 24 startup, il 30% del totale censito in Europa, con alcune piccole eccellenze riconosciute in tutto il mondo.