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Abbattere l’uso del cash nelle transazioni retail è uno degli obiettivi della ripartenza italiana. Il governo ha messo in campo misure convincenti ma l’arretratezza dei territori rischia di frenare lo slancio delle riforme

I dati del secondo trimestre 2020 certificano la crisi nera del Paese, schiacciato dagli effetti della pandemia: gli occupati si riducono di 470mila unità rispetto al primo trimestre e di ben 841mila unità rispetto al secondo trimestre 2019. Recovery Fund, unica speranza

La visita a Tripoli del ministro degli Esteri italiano, Luigi di Maio, punta a rinsaldare un rapporto (e un’influenza) capace di trovare soluzioni a grandi questioni come pace, migranti e costruzione di nuove infrastrutture

Il paese è in default tecnico dal 22 maggio scorso, tuttavia prosegue la serrata trattativa per trovare un accordo coi creditori, alcuni dei quali restano intransigenti. Prossima deadline: 24 luglio

I dati di maggio dell’Istat parlano di un vigoroso aumento per fatturato, ordinativi ed export. Ma le previsioni del Pil e le prospettive occupazionali preoccupano: aumenteranno le diseguaglianze e il rischio è di perdere oltre due milioni di posti di lavoro è concreto

Il periodo di lockdown ha determinato una frenata degli acquisti di beni durevoli e di immobili, con conseguente discesa delle erogazioni di finanziamenti. La prospettiva è di una lenta ripresa che si concluderà nel 2022

È uno dei settori più colpiti dal lockdown e che meno trova comprensione nelle misure previste dal governo per la ripartenza. Vittime della distanza sociale, sono a rischio chiusura 100mila imprese, ma i danni impatteranno anche sul pil e le entrate fiscali. Senza contare le migliaia di posti di lavoro che si potrebbero perdere