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Lavoro: geografia e genere sono importanti

Al Nord meglio che al Sud, ma non sempre. Sul territorio italiano si registrano forti differenze in termini di soddisfazione lavorativa. Sono sette gli indicatori presi in esame dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro

La soddisfazione verso il posto di lavoro non è tutta uguale: in genere al Nord si sta meglio che al Sud, ma non è sempre detto. È quanto rileva il focus sulla soddisfazione lavorativa dell’Osservatorio statistico dei consulenti del Lavoro, elaborato sulla base dei dati Istat raccolti durante il 2018 e diffuso a giugno. Sul territorio italiano, infatti, si registrano forti differenze in termini di appagamento verso la propria professione.
Gli indicatori presi in esame dalla ricerca sono sette: guadagno, clima e relazioni di lavoro, opportunità di carriera, numero di ore lavorate, stabilità del lavoro, tempi di percorrenza casa-lavoro e interesse verso l’attività svolta.

Le aree di soddisfazione dei lavoratori
A livello nazionale più di un occupato su due (55,3%) si dichiara altamente soddisfatto del proprio lavoro e percentuali maggiori di lavoratori manifestano un grande interesse per la propria attività (63,7%), esprimono un giudizio positivo sui tempi di percorrenza dalla casa al posto di lavoro (62%). Sono soddisfatti del clima e delle relazioni nel posto di lavoro il 57,4%, ma solo poco più di un quarto è contento per le opportunità di ottenere avanzamenti di mansione (28%) e meno di un terzo per lo stipendio (32%).
Le maggiori differenze di genere si osservano nelle opportunità di raggiungere posizioni di maggiore responsabilità e livelli d’inquadramento più elevati all’interno dell’azienda, dal momento che la quota di donne altamente soddisfatte delle opportunità di carriera (25,9%) è inferiore di quasi 4 punti percentuali a quella degli uomini (29,5%). Riguardo invece ai tempi impiegati per recarsi sul posto di lavoro, le donne sono più soddisfatte dei colleghi maschi: 64,4% le positive contro il 60,2% degli uomini. Stesso discorso sulla stabilità dell’impiego: 54,7% donne positive e 51% uomini positivi.

Quanto incide il territorio

Le differenze territoriali nell’indice di gradimento del proprio lavoro sono drammatiche: sono altamente soddisfatti quasi tre quarti dei lavoratori di Bolzano (74,8%), mentre meno di un terzo a Messina (31%) con una differenza di 44 punti percentuali.
Occorre osservare che le prime dieci province dove si registra la quota maggiore di occupati altamente soddisfatti del proprio lavoro non si trovano solo nel Nord, come Verbano-Cusio-Ossola (71,6%), Asti (69,2%), Bergamo (66,5%), Rimini (66,1%) e Verona (65,8%), ma anche nel Mezzogiorno come Sassari (65,7%) e, scendendo nella classifica, Enna (62,5%) e Crotone (62,3%), così come negli ultimi posti della graduatori si trovano, oltre a province meridionali come Cagliari (38,7%) e Napoli (42%), anche province del Centro (Arezzo: 44,7%) e del Nord (Savona: 44,7%).
I differenziali del livello di soddisfazione del proprio lavoro nelle grandi città con oltre 250 mila abitanti sono inferiori, ma sempre significativi: infatti, la quota di contenti per la propria occupazione a Verona (65,2%), prima nella classifica, è superiore di oltre 34 punti percentuali a quella che si registra a Messina (31%), ma sempre 25 punti la separano da Napoli (39,7%) dove solo poco più di un terzo dei lavoratori esprime un gradimento elevato per la propria professione.

Bolzano e Messina: i due estremi
Prendendo in esame i vari indicatori Bolzano e Messina risultano essere i due estremi: positivo e negativo.
A Bolzano spiccano i dati di soddisfazione per Guadagno (54%), Clima e relazioni Sociali (75,2%), Numero di ore lavorate (67,9%), Stabilità nel lavoro (79%) e Interesse per il lavoro (76,3%). Cede lo scettro della soddisfazione per le Opportunità di carriera ad Asti che la supera di pochi punti percentuali (45,95% contro 44,1%) e quello dei Tempi di percorrenza casa-lavoro a Sassari (82,2%) e Biella (76,9%)
Messina risulta invece essere la città nella posizione estrema con la peggior soddisfazione rispetto al resto d’Italia negli indicatori che riguardano: Guadagno (14,4%), Numero di ore lavorate (27,1%), Stabilità nel lavoro (29,3%), Tempi di percorrenza casa-lavoro (37,5%) e Interesse per il lavoro (38,9%). Teramo si aggiudica il primato negativo della peggior soddisfazione in Clima e relazioni di lavoro (33%) e Opportunità di carriera (14,4%).

Le difficoltà per Roma e Milano
A sorpresa queste due città non si trovano in nessuna delle prime posizioni.
Per Milano la posizione migliore è il ventottesimo posto per soddisfazione sulla Stabilità nel lavoro con il 57% dei soddisfatti. Male invece Opportunità di Carriera e Tempi di percorrenza casa-lavoro che si attestano rispettivamente al settantaquattresimo posto con 26% di soddisfatti e l’82esimo posto con il 59,6 di soddisfatti. Solo il 32,1% degli intervistati milanesi è soddisfatto del proprio salario.
A Roma le percentuali di soddisfazione migliori si riscontrano negli indicatori sull’Interesse per il proprio lavoro (61,9%) e sulla Stabilità del lavoro (53,3%). Le peggiori sono la soddisfazione per le Opportunità di Carriera (31,2%) e per il Guadagno (34,1%). Va detto inoltre che Roma si trova nelle ultime posizioni (102) per la soddisfazione dei Tempi di percorrenza casa-lavoro (50,7%).

Situazione invariata per i collaboratori

Non si registra una grande differenza nel livello di gradimento della propria professione tra i dipendenti e i lavoratori autonomi, dal momento che la quota di altamente soddisfatti fra coloro che lavorano alle dipendenze (55,5%) è superiore di meno di un punto percentuale a quella degli indipendenti (54,8%), mentre solo il 46,7% dei collaboratori è pienamente soddisfatto del proprio lavoro, valore inferiore di 8 punti alla media.