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Continental: 5 domande alla responsabile del Welfare aziendale

Il benessere dei dipendenti è sempre stato oggetto di particolare attenzione per Continental. Quando ancora non si parlava di questo tema, l’azienda era già impegnata nell’intervenire sulla conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti

La convinzione che dal benessere si possa generare altro benessere, Continental ha avviato un ampio progetto di welfare aziendale: articolato su servizi che puntano alla semplificazione delle incombenze quotidiane, conciliando il rapporto tra casa e lavoro, e alla salute fisica, con programmi di assicurazione integrativa, l’iniziativa coinvolge l’intera la popolazione aziendale. Abbiamo incontrato Elisa Giarratana, responsabile Organization development & welfare in Continental per descriverci i punti cardine del lavoro svolto finora e le possibili evoluzioni.

A chi è rivolto il piano di welfare?

Il nostro welfare coinvolge tutta la popolazione aziendale. La nostra è una media azienda di matrice commerciale: abbiamo 100 persone in sede e circa 80 figure commerciali e di supporto tecnico su tutto il territorio italiano. Un’età media della nostra popolazione aziendale che si aggira intorno ai 40 anni.
Abbiamo individuato 5 aree specifiche (salute, famiglia, convenzioni, finanza e attenzione alle risorse) per fare interventi mirati a favore dei dipendenti.

Si tratta di un progetto nazionale o internazionale?
La nostra è una realtà multinazionale con una forte attenzione al valore delle persone e alle loro esigenze. Il programma welfare attivo oggi in Continental Italia è in costante cambiamento e miglioramento. Ogni giorno cogliamo sempre nuovi stimoli sia dalla Direzione Hr sia da parte dei colleghi.
Anche dalla capogruppo tedesca arrivano spunti interessanti e innovativi relativi al work-life balance, ma poi ciascuna realtà locale è libera di organizzare il proprio programma autonomamente e in funzione delle direttive normative del Paese di appartenenza.

In che cosa si caratterizza la vostra proposta complessiva?
Abbiamo tre pilastri fondamentali. Il primo riguarda la gestione del tempo: diamo la possibilità di richiedere part–time reversibili o di definire con il proprio responsabile orari di lavoro ad hoc. Abbiamo eliminato le timbrature ed impostato una modalità di lavoro più flessibile, eliminando l’obbligo delle 8 ore lavorative.
È inoltre attivo un servizio di Maggiordomo Aziendale che si prende cura delle incombenze personali e familiari del personale, come ad esempio il servizio posta per pagamento bollette, lavanderia, calzolaio, spesa etc. Abbiamo annualmente a disposizione di tutti il servizio di 730 in ufficio per i dipendenti ed i loro familiari. A questo si aggiungono convenzioni con negozi, teatri ed altre aziende sul territorio.
Il secondo pilastro riguarda il benessere fisico. Abbiamo implementato diverse iniziative come ad esempio le sessioni formative con esperti nutrizionisti. Inoltre abbiamo fatto in modo che ogni giorno ci siano a disposizione di tutti acqua e frutta fresca in ufficio. Inoltre abbiamo attivato un’assicurazione integrativa per gli infortuni in itinere a copertura di tutti i dipendenti a cui si aggiunge un’assicurazione sanitaria integrativa a copertura di quelle spese extra che non sono coperte dall’assicurazione prevista dal CCLN. L’azienda inoltre annualmente somministra gratuitamente i vaccini anti influenzali a tutti i dipendenti che ne fanno richiesta.
Da ormai tre anni a questa parte abbiamo attivato una piattaforma di welfare che ci aiuta a prenderci cura delle nostre persone che, avendo a disposizione un’importante budget aziendale, possono così usufruire di servizi legati al tempo libero, famiglia, formazione, previdenza integrativa, rimborso spese mediche.

Cosa ha convinto Continental ad attivare un progetto di welfare?
La consapevolezza che Benessere chiama Benessere e che questo ha un impatto significativo sulla soddisfazione delle persone e, di conseguenza, sulla loro produttività. Come già detto, la nostra azienda ha sempre valorizzato i propri dipendenti e ha sempre creduto nell’importanza di iniziative volte al benessere della collettività. Il benessere organizzativo, nel senso più ampio del termine, è sempre stato il nostro obiettivo prima ancora che nel vocabolario comune entrasse ufficialmente la parola welfare.

Quali sono stati i risultati ottenuti?
In primo luogo, i dipendenti soddisfatti che ci riconoscono come un Great Place to Work, risultato di cui andiamo fieri.
Abbiamo un piano Welfare molto ben articolato che lascia molto spazio per la personalizzazione. Gli strumenti messi in atto in questi anni hanno l’obiettivo di rispondere perfettamente all’esigenza di conciliare famiglia-lavoro e di aumentare il potere d’acquisto. Quelli preferiti sono la piattaforma welfare dove quest’anno abbiamo deciso di avvalerci della collaborazione di Eudaimon; il servizio di maggiordomo e la frutta fresca che sta riscuotendo parecchio successo. So che abbiamo ancora molto da fare e da sperimentare e, come sempre, lasceremo la parola ai nostri dipendenti per gli spunti d’innovazione e di miglioramento.