consob-una-strategia-per-il-rilancio-della-finanza-italiana

Consob , una strategia per il rilancio della finanza italiana

Digitalizzazione e semplificazione sono i due pilastri per il rilancio dell’Autorità, secondo quanto indicato dal neo presidente Mario Nava. A rendere necessaria una riforma, l’esigenza di attirare nuovi capitali, in un contesto globale altamente competitivo, segnato dalla caccia alle aziende in fuga da Londra

La sfida è ambiziosa: colmare il divario tra Milano e le altre piazze finanziarie mondiali. Per Mario Nava, il primo incontro annuale con il mercato dalla sua nomina al vertice della Consob è stato l’occasione per delineare le strategie per rafforzare il mercato italiano, soprattutto alla luce dell’evoluzione del contesto internazionale. Durante l’incontro, che si è svolto l’11 giugno a Palazzo Mezzanotte a Milano, Nava ha sottolineato come la salute della finanza nazionale è essenziale per la stabilità e prosperità Paese, perché il mercato non è una entità astratta ma è fatta di persone reali, che perseguono l’obiettivo del progresso individuale e collettivo. Il rilancio della Consob e del mercato finanziario italiano diventa così un fatto imprescindibile per lo sviluppo. "L'Italia – ha detto Nava - è la nona, o l'ottava in altalena con il Brasile, economia al mondo in termini di prodotto, secondo i dati Iosco, mentre è solo la 17esima in termini di piazza finanziaria”. Il divario con il resto del mondo rischia di diventare preoccupante e rende necessario una serie di riforme, non più rinviabili, soprattutto alla luce della Brexit. 

Semplificazione e digitalizzazione

Il Paese si presenta come un mercato poco attraente, caratterizzato dalla scarsa presenza di aziende con una capitalizzazione superiore ai 50 miliardi di euro. Una crescita della finanza nazionale non potrà avvenire fin quando le aziende italiane, soprattutto le più grandi, saranno riluttanti a quotarsi, ostacolando così lo sviluppo di un ecosistema di servizi finanziari avanzati, a beneficio delle piccole imprese, grazie alla diversificazione delle fonti di finanziamento, complementari e alternative al credito bancario. Il presidente della Consob ha ricordato che in Italia solo Enel e Eni vantano una capitalizzazione superiore alla soglia dei 50 miliardi di euro. Il confronto con le altre piazze europee è significativo. Madrid ha due società quotate sopra i 50 miliardi di euro, ma la capitalizzazione complessiva tocca i 178 miliardi euro, 76 miliardi di euro in più rispetto alla somma di Eni e Enel. Nei Paesi Bassi ci sono quatto aziende sopra i 50 miliardi di capitalizzazione, in Francia e Germania nove, mentre nel Regno Unito sono 14. Per Nava le principali motivazioni del ritardo italiano sono culturali: la scarsa conoscenza dei vantaggi legati alla quotazione e la paura di perdere il controllo della società; la percezione di costi elevati, sia iniziali sia on going". Per questo la Consob punterà sulla semplificazione: dal riordino delle numerose comunicazioni emanate negli anni dall'istituto, alla continua traduzione in lingua inglese dei principali testi normativi italiani, all'introduzione di hyperlink che ne agevolino la consultazione, fino all’accettazione di istanze degli operatori e degli emittenti inviate alla Consob in lingua inglese. Il modello indicato da Nava è quello della società quotata digitale, che si fonda su un sistema di semplificazione e digitalizzazione di tutti gli obblighi di informazione continua e di compliance in base alla normativa europea. Per questo l’Autorità valorizzerà il proprio sito internet come strumento di comunicazione.

La vigilanza proattiva in sei linee di azione

La strategia di innovazione della Consob promuoverà una vigilanza proattiva, che Nava ha delineato in sei linee di azione: il sostegno all'accesso al mercato, la qualità delle imprese sul mercato con l'informazione non finanziaria, la tutela del risparmio e degli investitori, l'educazione finanziaria, il potenziamento dell'Arbitro per le controversie finanziarie, il rilancio della Consob nei fori internazionali. In questo modo, Piazza Affari potrebbe diventare più attraente anche per gli investimenti degli italiani, nella prospettiva di un cambiamento del portafoglio, che vede una storica concentrazione in titoli di Stato e fondi comuni, e meno nei prodotti assicurativi e titoli azionari. Scelte di investimento che per il presidente della Consob sono ormai legate al passato. 

Milano strizza l’occhio alla Brexit

Un mercato italiano più attraente diventa strategico per cogliere nel più breve tempo possibile le opportunità della Brexit. "Il ricollocamento in Italia di soggetti attualmente stabiliti in Gran Bretagna sta già avendo luogo” ha detto Nava che ha citato il caso di team italiani di alcune banche e fondi di investimento. Sempre in ottica Brexit, è importante coltivare l'interesse degli operatori esteri verso la piazza finanziaria italiana, adottando misure per aumentarne l'attrattività. In questo contesto, Nava ha sottolineato l’importanza della capacità amministrativa della Consob, con una strategia che ancora una volta vedrà nel sito web lo strumento principale, con l’introduzione di una specifica sezione del sito, con percorsi accelerati e semplificati per adempimenti relativi al licensing, passport, reporting, e l'uso dell'inglese nei rapporti tra la Consob e gli operatori che lo desiderano. "È indispensabile - ha aggiunto Nava - che gli operatori di mercato siano pienamente consapevoli dell'impatto della Brexit sulle loro attività e sul loro modello di business, e che diano attuazione ai piani di adattamento".