che-fretta-c-e-anche-se-un-governo-non-c-e

Che fretta c’è anche se un governo non c’è

Dalle urne italiane non è uscita alcuna maggioranza con i numeri per formare un nuovo esecutivo. In attesa di capire quanto tempo servirà alle trattative, ecco cosa è accaduto in altri Paesi europei

La situazione uscita dalle elezioni italiane del 4 marzo è eloquente. Nessuna forza politica ha una maggioranza politica per formare un governo. Un bel grattacapo per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel mentre in Italia, ovviamente, continuerà a operare per gli affari correnti il governo di Paolo Gentiloni. Potrebbero volerci mesi prima che si arrivi a un accordo (ammesso che si ci arrivi), ma questa dinamica è ormai saldamente entrata nelle consuetudini delle democrazie europee. Ecco una panoramica su ciò che accaduto di recente in diversi Paesi europei di primissimo piano.
Partiamo dalla Germania, dove le elezioni si sono svolte il 24 settembre 2017 e a oggi non si è insediato alcun nuovo governo. I nodi politici si sono sciolti da pochissimo, grazie all’accordo raggiunto tra la Cdu di Angela Merkel e la Spd di Martin Schulz, il quale ha dovuto faticare non poco per convincere il proprio elettorato a entrare per la terza volta in una coalizione con il centrodestra.
Ci è voluto ancora più tempo nei Paesi Bassi. L’attuale governo guidato dal premier Mark Rutte (Partito popolare) è stato formato dopo circa sette mesi (per la precisione: 225 giorni) di trattative.
In Spagna l’esecutivo del primo ministro Mariano Rajoy (Partito popolare) si è insediato al secondo tentativo delle urne. Una prima tornata elettorale (20 dicembre 2015) non aveva delineato alcuna maggioranza. Il Paese è quindi dovuto tornare al voto il 26 giugno 2016, e per la seconda volta le urne non hanno dato a nessuno i numeri per poter governare. La quadra per arrivare all’attuale compagine governativa è arrivata soltanto quattro mesi dopo, il 29 ottobre 2016, e solo grazie a un accordo basato sulla “non sfiducia” del principale partito di opposizione, lo Psoe.
Ma il caso forse più noto di assenza di un governo uscito dalle urne è quello del Belgio. Clamoroso è stato ciò che è accaduto all’indomani del voto del 13 giugno 2010. Le forze politiche non sono riuscite a raggiungere alcun accordo fino al 6 dicembre 2011. Ci sono voluti ben 18 mesi (543 giorni) di estenuanti trattative prima che Elio Di Rupo (Partito socialista belga) potesse formare il suo esecutivo. È andata meglio (ma nemmeno tanto) alle elezioni successive del 25 maggio 2014: i partiti belgi hanno impiegato più di quattro mesi (136 giorni) per raggiungere l’intesa che ha permesso la formazione del governo di Charles Michel (Movimento riformatore), che è l’esecutivo attualmente in carica.