nft-la-nuova-strada-dell-arte-contemporanea

Nft, la nuova strada dell’arte contemporanea

Il mercato dei Non-fungible token è esploso nell’ultimo anno e sembra poter rivoluzionare il mondo dell’arte digitale e non solo. Le opere degli artisti hanno valutazioni che superano i 60 milioni di dollari. Ma attenzione, si tratta ancora di un settore acerbo, molto volatile e pieno di incognite

Nft, cioè Non-fungible token, ovvero l’ultima frontiera del mercato dell’arte. Una nuova bolla tecnologica, o la svolta per un settore, quello dell’arte digitale, che esce definitivamente dalla nicchia? Ma che cos’è esattamente un Nft? Il Non-fungible token è un certificato unico che attesta la proprietà di un manufatto digitale. Sono usati soprattutto nell’arte contemporanea e appartengono, con molti distinguo, al più vasto mondo cripto, tanto che il loro mercato è espresso quasi esclusivamente in criptovaluta. 

Il mercato degli Nft non è facile da quantificare, proprio per la sua natura sotterranea, poco regolata e soprattutto molto volatile. Secondo un report pubblicato dalla società canadese Nonfungible.com, nel corso del 2021 il giro d’affari complessivo è stato superiore ai 17 miliardi di dollari, cioè 21mila volte in più rispetto all’anno precedente. Dapp Radar, invece, quantifica il mercato in 23 miliardi di dollari, con una crescita ancora maggiore, giacché nel 2020 valeva appena 100 milioni. OpenSea, uno dei principali marketplace di Nft, sei mesi fa era valutato 1,5 miliardi di dollari, mentre oggi ha superato i 13 miliardi. 

Le origini: quattro dollari per cominciare 

L’autorevole sito Artribune.com fa risalire la comparsa degli Nft sul mercato dell’arte al 2014, quando, al New Museum di New York, in occasione della conferenza su arte e tecnologia Seven on Seven, l’artista Kevin McCoy ha presentato il primo Nft legato a una gif animata, che viene acquistata sul momento a quattro dollari. Oggi vale sette milioni. 

Chi acquista un Non-fungible token di un’opera d’arte digitale sa che sarà l’unico possessore di quella creazione grazie all’uso della blockchain, la tecnologia che garantisce la tracciabilità degli scambi di ogni singolo token, e che non permette cancellature o modifiche. Nel 2021, sempre secondo i dati di Nonfungible.com, circa 2,3 milioni di persone hanno scambiato Nft, contro le circa 75mila dell’anno precedente. 

Gli artisti, le opere, i prezzi 

Ma andando oltre la prima opera del lontano 2014, quali sono oggi gli artisti che hanno realizzato vendite record? Il primato spetta a Beeple, al secolo Mike Winkelmann, che ha venduto una singola opera a 69,3 milioni di dollari tramite la blockchain Ethereum. L’opera si chiama Everydays ed è stata venduta alla prima asta di arte digitale di Christie’s. Ad acquistare il manufatto digitale è stato il collezionista Vignesh Sundaresan, noto come Metakovan. 

Beeple, che nasce come artista digitale, ha venduto successivamente anche la sua prima opera fisica (ma accompagnata sempre da un Non-fungible token) per la cifra di 28,9 milioni di dollari. Si tratta di una scultura composta di schermi, collegati sempre alla blockchain di Ethereum. 

Ma ci sono anche artisti che fanno il percorso inverso: da creatori di arte tradizionale, quindi fisica, ad artisti digitali o ibridi. È il caso di uno dei principali scultori contemporanei viventi, Jeff Koons, che ha appena ideato Moon Phases, un gruppo di sculture che faranno letteralmente il giro della luna, cioè saranno trasportate su un modulo prodotto da Intuitive Machines, lanciato dal Kennedy Space Center entro la fine dell’anno. 

La serie di opere diverrà poi un Non-fungible token, e un numero limitato di questi sarà venduto tramite il marketplace Pace Verso: il ricavato di una delle prime vendite sarà donato a Medici senza frontiere, a sostegno dei programmi di aiuto medico umanitario dell’organizzazione. 

I rischi di un mercato ancora acerbo 

Tutto molto bello, ma i rischi? È Axa Investment Managers a metterci in guardia. La prima cosa da dire è che la creazione e il mantenimento dei Non-fungible token sono nemiche dell’ambiente perché, esattamente come le criptovalute, utilizzano moltissima energia. 

Dal punto di vista dell’investitore, le criticità sono tante, a partire dalle commissioni delle piattaforme di negoziazione, che sono spesso molto esose. Poi, si tratta di un settore che si presta a subire truffe e frodi: si sono verificati furti di identità dei venditori, sottrazione delle chiavi di crittografia, casi di riciclaggio di criptovalute di provenienza illecita utilizzate per l’acquisto di Nft. 

“Nel mercato dei Non-fungible token, le regole sono poche e vengono spesso ignorate”, fanno notare gli analisti, aggiungendo che “chi si avventura in questo Far West pieno di eccessi deve essere consapevole dei rischi che corre”.