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Europa: aumenta l’età del primo concepimento, record per l’Italia

Non solo si fanno meno figli, ma il nostro Paese è anche quello in cui le donne partoriscono in media il primo figlio più tardi: 31,2 anni contro una media europea di 29,3. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell'Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, che ha analizzato gli ultimi dati disponibili riferiti al 2018 dei 28 Paesi membri

L’Italia è il paese europeo in cui l’età media delle donne alla nascita del primo figlio è più elevata: 31,2 anni. Seguono Spagna (31 anni), Lussemburgo (30,9 anni), Irlanda (30,5 anni) e Grecia (30,4 anni). Nella parte bassa della classifica, troviamo i paesi dell’Europa dell’Est, dove l’età media in cui si partorisce il primo figlio è decisamente inferiore: in Bulgaria le donne fanno il primo figlio a 26,2 anni, in Romania a 26,7 anni.
Analizzando nel dettaglio i dati dell'Eurostat, si nota come l’età media del primo concepimento in Europa continui ad aumentare negli anni. Se nel 2013 la media europea era 28,8 anni, nel 2018 è arrivata a 29,3 anni. Esistono Paesi, però, dove la variazione è molto più evidente. In Estonia, ad esempio, l’età media è aumentata di 1,2 anni, passando da 26,5 anni nel 2013 a 27,7 anni nel 2018, così come in Lettonia e Lituania (entrambi 1,1 anni). Pochi cambiamenti si rilevano invece in Slovacchia, Svezia (entrambi 0,2 anni), Repubblica Ceca e Slovenia (entrambi 0,3 anni) nello stesso periodo analizzato.

In Italia, meno figli e più tardi
In Italia il report dell’Istat del 2018 sulla natalità evidenzia che nel nostro Paese prosegue la diminuzione della natalità in atto dal 2010: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno e hanno una propensione ad avere figli sempre più bassa. Nascono dunque meno figli: nel 2018 in Italia sono stati iscritti all’anagrafe 439.747 bambini, oltre 18mila in meno rispetto all’anno precedente e quasi 140mila in meno nel confronto con il 2008. Il persistente calo della natalità si ripercuote soprattutto sui primi figli che si riducono a 204.883, 79mila in meno rispetto al 2008.
Le famiglie italiane hanno rimandato sempre di più la nascita del primo figlio: rispetto al 1995 l’età media al parto è aumentata di 2 anni, arrivando a 32 anni (parliamo di tutti i figli, non solo del primo). Ma l’età media alla nascita del primo figlio cresce ancora di più: nel 1995 era di 28,2 anni. Le regioni del Centro sono quelle che presentano il calendario più posticipato (32,3 anni). Le madri del Lazio, insieme a quelle della Basilicata e della Sardegna, hanno un’età media al parto pari a 32,5 anni.

Un fenomeno strutturale
Il fenomeno del calo della natalità e lo spostamento in avanti dell’età in cui concepire il primo figlio ha assunto, per l’Istat, caratteristiche ormai strutturali nella nostra società. Gli esperti rilevano che tra le cause del calo dei primi figli vi è la prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine, a sua volta dovuta a molteplici fattori aggravati dalla crisi economica iniziata nel 2008.
La forte instabilità economica e la perdurante incertezza sulle prospettive economiche del Paese non invogliano le famiglie italiane a fare figli e presto. Ma non solo. Tra gli altri fattori troviamo il protrarsi dei tempi della formazione, le difficoltà che incontrano i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro e la diffusa instabilità del lavoro stesso, le difficoltà di accesso al mercato delle abitazioni, una tendenza di lungo periodo a una bassa crescita economica, oltre ad altri possibili fattori di natura culturale.